La realtà virtuale e il dialogo con la medicina: scenari d'applicazione
Nonostante si parli di una tecnologia in pieno sviluppo, la realtà virtuale sta già avendo un impatto importante sulla ricerca medico scientifica internazionale.
La sua capacità di simulare un’esperienza reale, ricreando un ambiente tridimensionale simile a quello percepito quotidianamente, la rende lo strumento ideale per lo studio, la ricerca e lo sviluppo di nuove terapie.
Gli studi contemporanei sull’applicazione della VR in campo medico hanno avuto inizio nei primi anni 80, anche se è dal lontano 1830 che immagini stereoscopiche vengono impiegate a fini terapeutici.
Negli ultimi anni la ricerca delle applicazioni cliniche della VR ha però subito una rapida accelerata, questo anche grazie all’evoluzione della tecnologia. Sono numerosi gli studi recenti che hanno riscontrato risultati positivi nell’utilizzo della realtà virtuale nel trattamento di una varietà di condizioni cliniche, come la gestione del dolore acuto e cronico, i disturbi d’ansia, le fobie, i disturbi da stress post-traumatico (PTSD), i disturbi alimentari, l’autismo e la riabilitazione. Inoltre anche nell’ambito della formazione sanitaria professionale la VR sta avendo grande rilevanza: basti pensare alla possibilità per un chirurgo di simulare un’operazione in un ambiente virtuale controllato.
Per determinare l’effetto positivo dell’intervento della VR nel trattamento di queste patologie, questi studi si concentrano sugli esiti che l’impiego della realtà virtuale ha sulla salute del paziente, mettendo in relazione il suo stato di salute prima dell’esperienza VR e dopo.
Ma vediamo qualche esempio.
Per diventare un importante alleato nella ricerca medica, la realtà virtuale deve riuscire a proporre esperienze ed ambienti interattivi, che a livello percettivo siano coinvolgenti quanto il mondo reale. A questo aiuterà l’evoluzione dei visori, basti pensare a come la recente uscita di visori come Oculus Quest abbia reso l’interattività VR disponibile a tutti, ma anche lo sviluppo di un know how di settore, essenziale per garantire una resa realistica dell’ambiente interattivo nel quale il paziente si trova immerso.
Molte sono infatti le componenti da tener presente nello sviluppo di un mondo immersivo: dalla qualità degli elementi 3D che lo compongono, alla progettazione delle leggi fisiche e matematiche che ne regolano l’interazione, allo studio della percezione di presenza fino al suono. Solo un continuo lavoro di ricerca e sviluppo, di test e ri-test in questo contesto può aiutare a migliorarne gli effetti e di conseguenza ad accrescere le applicazioni e i risultati di questa tecnologia in campo medico.
Fonte: Virtual Reality Clinical Research: Promises and Challenges