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Crafting tomorrow's Digital Experiences
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Gamification e realtà virtuale: le nuove frontiere del marketing

Nel 1960 il regista americano Morton Heiling brevettò quello che possiamo definire il primo visore della storia, noto come HMD (head mounted display). Si trattava di una scatola video, al tempo ancora grossolana, da indossare come un paio di occhiali, dotata di cuffie stereo e di un apposito foro per spingere aria sul viso di chi lo indossava.

 

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Nell’immediato al brevetto non seguì una effettiva concretizzazione della sua geniale invenzione, ma nonostante ciò, Heiling aveva intuito che per dare la percezione di vivere un’esperienza reale, seppure in un contesto astratto, fosse necessario coinvolgere i sensi: essi sono difatti il nostro tramite con la realtà e ogni nostra interazione con essa passa attraverso gli stimoli che riceviamo da occhi, pelle, naso, bocca e orecchie.

L’evoluzione di quello strumento rudimentale ma ricco di potenziale che è stata l’intuizione di Heiling, sono proprio i moderni visori di realtà virtuale. Oggi ne esistono di vari tipi e la maggior parte di essi, oltre a catapultarci in un altro mondo, sono dotati di sensori in grado di riprodurre i gesti ed i movimenti che compiamo nell’ambiente reale in quello virtuale, creando così un’interazione attiva dell’utente con lo spazio simulato che lo circonda.

Gli esperti sottolineano sempre l’importanza dell’interazione per l’apprendimento, riconoscendo in essa uno degli elementi caratterizzanti il gaming e la gamification e definendo quest’ultima come l'utilizzo di elementi tipici del gioco, quali il coinvolgimento dell’utente ed il carattere di sfida dell’esperienza, in contesti differenti da quelli puramente ludici.

Realtà virtuale, gamification e marketing


La realtà virtuale offre la possibilità di costruire esperienze user-based caratterizzate da un altissimo grado di interazione: quanto più l’utente è coinvolto, tanto più i messaggi che gli vengono trasmessi si sedimentano nella sua mente. Questa peculiarità della realtà virtuale, unita alla curiosità che suscita il suo essere una tecnologia estremamente innovativa, fa di essa una potente alleata del marketing aziendale.

I caratteri principali della VR sono i seguenti:

  • È emozionante, crea difatti empatia replicando il concetto di “presenza” grazie alto impatto sensoriale;

  • È immersiva, questo fa in modo che ci siano meno distrazioni provenienti dall’ambiente circostante e più attenzione al messaggio;

  • È nuova, offre perciò più visibilità e benefici nell’esposizione mediatica;

  • È memorabile, influenza 3 aree del cervello responsabili di percezioni e reazioni.


Partendo dalla consapevolezza che la VR non è la strategia ma lo strumento, essa può integrare preesistenti strategie o stimolarne di nuove.

Popolo del marketing, della vendita, della user experience e della brand communication: quante volte avete detto “Ah, se solo si potesse...”? Bè, Il più delle volte il vostro desiderio era finalizzato a stupire, coinvolgere, educare e dunque convincere il cliente, ma non sempre gli strumenti a vostra disposizione si sono dimostrati corretti o sufficienti. La realtà virtuale non pone limiti alla fantasia e consente di dare finalmente forma ad attività o a campagne di marketing a lungo considerate irrealizzabili ed utopistiche.



Un esempio di utilizzo molto funzionale è quello dei cosiddetti “giochi di brand”. Pensate ad un brand che produca ad esempio abbigliamento sportivo e che voglia utilizzare la realtà virtuale per aumentare la propria brand awareness nei punti vendita di articoli sportivi multimarca. L’idea di un “VR corner” nei negozi è senz’altro vincente e desterà non poca curiosità in molti dei consumatori, soprattutto i più giovani, che saranno incuriositi dal visore e vorranno provarlo. In tale ambito, l’esempio di utilizzo più immediato della VR che di solito viene alla mente è quello di simulare una sfilata o uno showroom virtuale in cui provare capi di abbigliamento.

Ma trarre vantaggio dalla gamification significa costruire un’esperienza davvero avvincente, che oltre a coinvolgere abbia anche il carattere di sfida. Se lo scopo della VR è affermare la brand identity facendo vivere esperienze memorabili, un’esperienza davvero coinvolgente potrebbe essere ad esempio parare rigori a Pelè, giocare a Wimbledon contro Federer o andare a rimbalzo con LeBron... ovviamente in divisa brandizzata! Insomma, nessun limite alla fantasia, massimo engagement e oltre a ciò, tracciabilità e raccolta dei dati e delle preferenze dei consumatori.

 

Un’unica esperienza VR, molteplici utilizzi


La distribuzione delle esperienze VR avviene tramite specifiche piattaforme su cui è possibile caricare sempre nuovi contenuti VR che gli utilizzatori possono scaricare direttamente dal proprio visore, ovunque essi si trovino nel mondo. Le più famose piattaforme di distribuzione di contenuti VR sono l’Oculus Store di proprietà di Facebook, Steam VR e Pico. Questi portali consentono sia di creare un canale continuo di scambio e aggiornamento delle esperienze VR con i propri distributori che di espanderne la fruizione anche al cliente finale che potrà autonomamente scaricare l’applicazione VR da casa, raccogliendo così preziosi dati sul numero dei download o sugli utenti.

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Uno strumento su misura per il marketing


In linea con quelle che sono le prerogative di un piano di marketing, anche i giochi di brand in VR consentono di colmare gli obiettivi tipici di questa attività che ricordiamo essere:

  • Instaurare relazioni con gli utenti;

  • Aumentare la riconoscibilità del brand, sfruttando la capacità del gioco di favorire il ricordo;

  • Permettere agli utenti di entrare nella dimensione del brand;

  • Fidelizzare il cliente, sottolineando l’impegno e l’interesse del brand verso il cliente;

  • Profilare utenti e raccogliere dati, analizzando le preferenze di consumo ed il comportamento degli utenti;

  • Generare leads;

  • Aumentare il tasso di conversione da leads a clienti;

  • Acquisire nuovi clienti, in maniera diretta o indiretta, tramite passaparola, perchè un’esperienza di gaming innovativa e memorabile fa parlare di sè.


 

Come costruiamo la nostra game experience?


Anche per costruire un’esperienza di gioco in VR vincente è fondamentale seguire gli step necessari affinché questa risulti perfettamente allineata ed integrata alla strategia aziendale e soprattutto redditizia:

  • Svolgere un’analisi preliminare delle esigenze da colmare;

  • Svolgere un’analisi dettagliata degli obiettivi da raggiungere;

  • Individuare il target da colpire e la tipologia di players;

  • Strutturare il concept creativo sulla base delle esigenze, degli obiettivi e del target individuati;

  • Disegnare e sviluppare l’esperienza di gaming e l’interazione dell’utente;

  • Valutare i canali di distribuzione più adatti e l’integrazione con i canali di diffusione del brand preesistenti;

  • Definire le metriche di valutazione dei risultati.


Solo così, questa tecnologia a tutti gli effetti “magica” porterà valore misurabile e duraturo nel tempo.

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