Perchè il crollo dell'hype sul metaverso migliorerà il Web 3.0
Ormai lo sappiamo: il mondo cambia rapidamente e così anche le mode. Solo pochi mesi fa, il metaverso e le sue implicazioni dominavano ogni conversazione, ogni evento tecnologico e non: bastava nominarlo per rendere un titolo di tendenza.
Oggi l'hype del metaverso ha ceduto il posto all'intelligenza artificiale (AI) ed emergono titoli come "Meta CEO Mark Zuckerberg moves away from the metaverse in favor of AI" oppure "Disney joins Microsoft and Snapchat as latest big-name company to slink away from metaverse ambitions".
Si potrebbe quindi dire che l'idea di metaverso, con tutto quello che la circonda, sia destinata a scomparire. Ma ecco un piccolo spoiler: questa è la cosa migliore che potesse succedere per il futuro del web 3.0.
Secondo la teoria dell'Hype Cycle di Gartner, l'adozione di massa di una nuova tecnologia affronta un ciclo di cinque fasi, così suddiviso:
Potremmo tradurla in questo modo: in una fase iniziale, ogni innovazione genera clamore e grandi aspettative. Nessuno vuole restare indietro, in molti ci provano, si buttano senza un'idea di quello che stanno facendo, l'importante è che se ne parli e perché no, magari riuscire a fare qualche soldo facile. Tuttavia, in breve tempo i punti deboli, l'assenza di un piano e le difficoltà emergono, lasciando spazio alla disillusione: l'interesse diminuisce man mano che le diverse implementazioni non riescono a fornire i risultati sperati. Cala il sipario e la tecnologia torna ad essere di nicchia, i casi funzionali si sviluppano e il vero utilizzo della tecnologia diventa più ampiamente compreso. Gli investitori tornano, la tecnologia si evolve di nuovo e l'adozione mainstream inizia a decollare. I criteri per valutare la fattibilità di un fornitore sono finalmente definiti in modo più chiaro.
L'hype ha generato aspettative che dall'oggi al domani non sono state soddisfatte. La frenesia del metaverso ha fatto sì che moltissime aziende si buttassero nel web 3.0 solo perché era di moda, portando alla creazione di esperienze senza senso e logica. Ora che l'hype è passato, brand e aziende possono tornare a ragionare su cose che realmente possano risolvere i problemi dei loro clienti (o a perdere tempo e soldi sulla nuova moda del momento). Chi si aspettava il risultato immediato, non l'ha avuto.
Oggi siamo nella fase della disillusione: è tempo che le parole lascino il posto ai fatti.
Nonostante sia passato di moda, il metaverso rimane un'opportunità incredibile per le aziende. Tecnologie come realtà virtuale e aumentata permettono di vedere e manipolare il mondo virtuale in modo diverso, la Blockchain di gestirlo: il metaverso è il luogo in cui avviene tutta questa magia.
Ecco quindi alcune applicazioni pratiche del metaverso e delle tecnologie del Web 3.0 che ci seguiranno comunque negli anni a venire:
AR e VR sono due strumenti dalle immense possibilità e come tali vanno compresi, analizzati ed adattati alle necessità delle aziende. Questo significa che non è detto che possano essere utili in qualsiasi caso e situazione, ma possono essere ottimi alleati in moltissimi settori: dal marketing, alla progettazione, turismo, alla formazione, educazione. Questo senza sostituire la realtà ma integrandosi alle attività svolte dalle aziende e ottimizzandole.
La realtà virtuale per esempio può essere usata per formare i dipendenti all'utilizzo di un macchinario senza correre rischi, in qualsiasi parte del mondo e senza la necessità della presenza fisica di un formatore, la realtà aumentata per provare prodotti disponibili online o magari per puntare il telefono su un elettrodomestico e visualizzare le istruzioni per l'installazione, la pulizia o l'utilizzo. Non è un gioco, ma è esattamente ciò che le persone cercano.
Le possibilità sono infinite, ma se volete qualche altro assaggio potete trovarlo qui.
Insieme al concetto di metaverso si è diffusa l'idea che gli NFT fossero semplicemente oggetti digitali da collezione. In realtà sono molto di più e possono essere usati per gestire:
Nel caso delle opere d’arte, gli NFT possono eliminare completamente gli agenti, collegando gli artisti al loro pubblico e consentendogli di certificare e proteggere le loro opere e trarre un guadagno anche sulle sue successive vendite. Dal punto di vista della supply chain, gli NFT impediscono di falsificare l’identità di un prodotto o d’interferire in altro modo con il processo di distribuzione (es. per tutelare il Made in Italy, gli NFT possono essere associati tramite QR Code alle etichette dei prodotti e garantirne l’autenticità e l’origine, lo stesso per i beni di lusso). Ma gli NFT possono essere anche associati a qualcosa di reale, come per esempio un ingresso ad un evento, un buono sconto per una cena o un paio di scarpe. Sotto questo aspetto sono evidenti i vantaggi da più punti di vista, soprattutto lato marketing. Infine gli NFT potranno anche aiutare la lotta alle Fake News, semplificare la votazione elettronica e, in generale, validare e autenticare in modo univoco ciò che accade online.
Se l'argomento vi interessa, qui potete trovare un approfondimento.
Negli ultimi mesi tutti hanno cercato di entrare nel metaverso, capire dove fosse (?!), dove comprarlo, come poterlo rendere il più attrattivo di tutti, per portare le persone a visitarlo e frequentarlo. Un po' come per la bolla delle dotcom e le vecchie linee telefoniche degli anni ottanta: ve le ricordate? Probabilmente no.
Ma dar vita ad un mondo virtuale può aver senso solo in certi casi, solo per certe aziende e solo seguendo determinati step. Cambiano le tecnologie ma il marketing resta lo stesso: obiettivi, analisi, strategia, operatività (e si, solo qui arrivano gli strumenti), risultati. Ogni caso è a se e ne parliamo nel dettaglio qui.
Insieme al metaverso si è parlato tanto di giochi e di gamification. Questo perchè oggi le nuove generazioni sono cresciute abituate ad ambienti virtuali e ad interazioni “Gamificate”, basate sui punteggi, ranking, rewards etc e sono quindi più a loro agio in questo genere di dinamiche, semplicemente perchè sono più familiari.
Per parlargli quindi bisogna parlare il loro linguaggio. Ecco perchè i concetti di gamification nel futuro prossimo saranno alla base della maggior parte delle interazioni digitali, come già stiamo iniziando a vedere.
La gamification consiste infatti nell'utilizzo di regole e meccaniche di gioco (come raccolta punti o la progressione attraverso i livelli) in contesti che non hanno direttamente a che fare con il gioco, al fine di stimolare un comportamento attivo e misurabile, aumentare l'engagement e l’interesse verso il messaggio che si è scelto di trasmettere, che può essere relativo al miglioramento di performance personali o aziendali.
Una tecnica che viene utilizzata dall’alba dei tempi che trova oggi applicazioni in molte aree, come l’educazione e il marketing. Anche in questo caso, se implementata con una logica e si, anche qui abbiamo pronto un approfondimento, eccolo.
Se volete innovare, trarre un vantaggio della nuove tecnologie, iniziare a prepararvi a quello che verrà e interagire con la prossima generazione di clienti la regola è: non seguite l'hype. Non buttatevi ma prendetevi il tempo per studiare, capire e, solo poi, provate. Concentratevi sul modo in cui potete portare valore ai vostri clienti, come potete aiutarli a risolvere i problemi. Solo allora potrete vedere se e come le tecnologie Web 3.0 possono aiutarvi. È lì che scoprirete il futuro del metaverso.
Oggi l'hype del metaverso ha ceduto il posto all'intelligenza artificiale (AI) ed emergono titoli come "Meta CEO Mark Zuckerberg moves away from the metaverse in favor of AI" oppure "Disney joins Microsoft and Snapchat as latest big-name company to slink away from metaverse ambitions".
Si potrebbe quindi dire che l'idea di metaverso, con tutto quello che la circonda, sia destinata a scomparire. Ma ecco un piccolo spoiler: questa è la cosa migliore che potesse succedere per il futuro del web 3.0.
Facciamo un passo indietro: sapevi che lo sviluppo (e l'adozione) di nuove tecnologie affronta diverse fasi?
Secondo la teoria dell'Hype Cycle di Gartner, l'adozione di massa di una nuova tecnologia affronta un ciclo di cinque fasi, così suddiviso:
- Technology Trigger (lancio della tecnologia)
- Peak of Inflated Expectations (picco delle aspettative esagerate)
- Trough of Disillusionment (fossa della disillusione)
- Slope of Enlightenment (salita dell’illuminazione)
- Plateau of Productivity (altopiano della produttività)
Potremmo tradurla in questo modo: in una fase iniziale, ogni innovazione genera clamore e grandi aspettative. Nessuno vuole restare indietro, in molti ci provano, si buttano senza un'idea di quello che stanno facendo, l'importante è che se ne parli e perché no, magari riuscire a fare qualche soldo facile. Tuttavia, in breve tempo i punti deboli, l'assenza di un piano e le difficoltà emergono, lasciando spazio alla disillusione: l'interesse diminuisce man mano che le diverse implementazioni non riescono a fornire i risultati sperati. Cala il sipario e la tecnologia torna ad essere di nicchia, i casi funzionali si sviluppano e il vero utilizzo della tecnologia diventa più ampiamente compreso. Gli investitori tornano, la tecnologia si evolve di nuovo e l'adozione mainstream inizia a decollare. I criteri per valutare la fattibilità di un fornitore sono finalmente definiti in modo più chiaro.
L'evoluzione del metaverso non è diversa.
L'hype ha generato aspettative che dall'oggi al domani non sono state soddisfatte. La frenesia del metaverso ha fatto sì che moltissime aziende si buttassero nel web 3.0 solo perché era di moda, portando alla creazione di esperienze senza senso e logica. Ora che l'hype è passato, brand e aziende possono tornare a ragionare su cose che realmente possano risolvere i problemi dei loro clienti (o a perdere tempo e soldi sulla nuova moda del momento). Chi si aspettava il risultato immediato, non l'ha avuto.
Oggi siamo nella fase della disillusione: è tempo che le parole lascino il posto ai fatti.
Oltre l'hype: cosa c'è dietro il concetto di metaverso
Nonostante sia passato di moda, il metaverso rimane un'opportunità incredibile per le aziende. Tecnologie come realtà virtuale e aumentata permettono di vedere e manipolare il mondo virtuale in modo diverso, la Blockchain di gestirlo: il metaverso è il luogo in cui avviene tutta questa magia.
Ecco quindi alcune applicazioni pratiche del metaverso e delle tecnologie del Web 3.0 che ci seguiranno comunque negli anni a venire:
1. Realtà Virtuale e Realtà Aumentata
AR e VR sono due strumenti dalle immense possibilità e come tali vanno compresi, analizzati ed adattati alle necessità delle aziende. Questo significa che non è detto che possano essere utili in qualsiasi caso e situazione, ma possono essere ottimi alleati in moltissimi settori: dal marketing, alla progettazione, turismo, alla formazione, educazione. Questo senza sostituire la realtà ma integrandosi alle attività svolte dalle aziende e ottimizzandole.
La realtà virtuale per esempio può essere usata per formare i dipendenti all'utilizzo di un macchinario senza correre rischi, in qualsiasi parte del mondo e senza la necessità della presenza fisica di un formatore, la realtà aumentata per provare prodotti disponibili online o magari per puntare il telefono su un elettrodomestico e visualizzare le istruzioni per l'installazione, la pulizia o l'utilizzo. Non è un gioco, ma è esattamente ciò che le persone cercano.
Le possibilità sono infinite, ma se volete qualche altro assaggio potete trovarlo qui.
2. NFT
Insieme al concetto di metaverso si è diffusa l'idea che gli NFT fossero semplicemente oggetti digitali da collezione. In realtà sono molto di più e possono essere usati per gestire:
- identità digitali;
- progetti di tracciabilità e dell’automazione dei processi di supply chain;
- voto elettronico;
- e si, chiaramente i collectibles, la tipologia di NFT più conosciuta, che ha raggiunto la popolarità grazie a Meta, alla diffusione del termine Metaverso e al concetto di altereghi digitali. I collectibles possono essere infatti contenuti multimediali come musica, video, immagini, meme, oppure oggetti all’interno di un videogame, come le terre all’interno di Decentraland o Sandbox.
Nel caso delle opere d’arte, gli NFT possono eliminare completamente gli agenti, collegando gli artisti al loro pubblico e consentendogli di certificare e proteggere le loro opere e trarre un guadagno anche sulle sue successive vendite. Dal punto di vista della supply chain, gli NFT impediscono di falsificare l’identità di un prodotto o d’interferire in altro modo con il processo di distribuzione (es. per tutelare il Made in Italy, gli NFT possono essere associati tramite QR Code alle etichette dei prodotti e garantirne l’autenticità e l’origine, lo stesso per i beni di lusso). Ma gli NFT possono essere anche associati a qualcosa di reale, come per esempio un ingresso ad un evento, un buono sconto per una cena o un paio di scarpe. Sotto questo aspetto sono evidenti i vantaggi da più punti di vista, soprattutto lato marketing. Infine gli NFT potranno anche aiutare la lotta alle Fake News, semplificare la votazione elettronica e, in generale, validare e autenticare in modo univoco ciò che accade online.
Se l'argomento vi interessa, qui potete trovare un approfondimento.
3. Mondi virtuali
Negli ultimi mesi tutti hanno cercato di entrare nel metaverso, capire dove fosse (?!), dove comprarlo, come poterlo rendere il più attrattivo di tutti, per portare le persone a visitarlo e frequentarlo. Un po' come per la bolla delle dotcom e le vecchie linee telefoniche degli anni ottanta: ve le ricordate? Probabilmente no.
Ma dar vita ad un mondo virtuale può aver senso solo in certi casi, solo per certe aziende e solo seguendo determinati step. Cambiano le tecnologie ma il marketing resta lo stesso: obiettivi, analisi, strategia, operatività (e si, solo qui arrivano gli strumenti), risultati. Ogni caso è a se e ne parliamo nel dettaglio qui.
4. Gamification
Insieme al metaverso si è parlato tanto di giochi e di gamification. Questo perchè oggi le nuove generazioni sono cresciute abituate ad ambienti virtuali e ad interazioni “Gamificate”, basate sui punteggi, ranking, rewards etc e sono quindi più a loro agio in questo genere di dinamiche, semplicemente perchè sono più familiari.
Per parlargli quindi bisogna parlare il loro linguaggio. Ecco perchè i concetti di gamification nel futuro prossimo saranno alla base della maggior parte delle interazioni digitali, come già stiamo iniziando a vedere.
La gamification consiste infatti nell'utilizzo di regole e meccaniche di gioco (come raccolta punti o la progressione attraverso i livelli) in contesti che non hanno direttamente a che fare con il gioco, al fine di stimolare un comportamento attivo e misurabile, aumentare l'engagement e l’interesse verso il messaggio che si è scelto di trasmettere, che può essere relativo al miglioramento di performance personali o aziendali.
Una tecnica che viene utilizzata dall’alba dei tempi che trova oggi applicazioni in molte aree, come l’educazione e il marketing. Anche in questo caso, se implementata con una logica e si, anche qui abbiamo pronto un approfondimento, eccolo.
Hype versus Valore
Se volete innovare, trarre un vantaggio della nuove tecnologie, iniziare a prepararvi a quello che verrà e interagire con la prossima generazione di clienti la regola è: non seguite l'hype. Non buttatevi ma prendetevi il tempo per studiare, capire e, solo poi, provate. Concentratevi sul modo in cui potete portare valore ai vostri clienti, come potete aiutarli a risolvere i problemi. Solo allora potrete vedere se e come le tecnologie Web 3.0 possono aiutarvi. È lì che scoprirete il futuro del metaverso.