Che cos'è e come funziona la Blockchain?
Si stima che giornalmente vengano registrati circa 100.000 domini, tra questi il 4 gennaio del 2008 Satoshi Nakamoto registra Bitcoin.org. Da li a poco tutto il mondo inizierà a parlare di Cryptovalute e di Blockchain.
Ma perchè è così importante?
(Se ti sei perso l'introduzione al metaverso, trovi il video qui)
Parliamo di quella che possiamo definire la spina dorsale del web 3 : la Blockchain.
La Blockchain ha radici più antiche di quello che si pensa, i primi concetti sono infatti stati stesi nel 1982, ma è innegabile che la sua forma matura è quella che viene presentata nel white paper del 31 ottobre del 2008 , giorno in cui Satoshi Nakamoto lancia il progetto Bitcoin.
La Blockchain, semplificando, non è altro che una specie di database: un archivio di dati strutturato in modo da razionalizzare la gestione e l’aggiornamento delle informazioni e da permettere lo svolgimento di ricerche complesse. Ma ha anche altre 3 caratteristiche principali che lo differenziano da altri database : è decentralizzato , distribuito e immutabile.
Per visualizzare meglio questo database il nome ci viene incontro : Blockchain è infatti una parola composta da block (blocco) e chain (catena) quindi letteralmente una catena di blocchi . In questo contesto parliamo effettivamente di informazioni digitali (i “block”) , registrati/scritti in un database pubblico (la “chain”).
I dati sono inoltre suddivisi in 3 parti: transazione (day, time, amount etc), partecipanti (firma digitale degli utenti) ed il blocco per distringuerli tra di loro.
Esistono diversi tipi di Blockchain con diverse caratteristiche create per soddisfare necessità diverse con differenti protocolli come il 721 e il 1155. Ma per capire la Blockchain e il perchè è rivoluzionaria bisogna identificarne i vantaggi nell’uso pratico e le problematiche che risolve.
Con le metodologie tradizionali tutte le transazioni effettuare vengono registrate e tracciate da un organo unico , o da un gruppo ristretto di enti, i partecipanti semplicemente si fidano dell’integrità del dato (pensate ad esempio ad una banca che registra tutte le transazioni degli utenti, voi se vi accorgete che qualcosa non va potete segnalarlo alla banca, ma non avete un dato indipendente dalla banca, con cui confrontare i dati forniti dalla banca, quindi non vi resta che fidarvi).
Questo metodo è estremamente costoso, perché coinvolge intermediari che addebitano ulteriori costi , è molto inefficiente a causa dei ritardi di esecuzione e molto vulnerabile perché esiste un sistema centrale che custodisce tutti i dati e la modifica o la cancellazione di quei dati , nel caso il sistema non se ne accorgesse, potrebbe non venire nemmeno notata
La Blockchain invece, grazie al protocollo peer to peer, permette di avere un unico database distribuito tra i partecipanti, che rende l’update più veloce, il dato immutabile e il tutto più economico in termini di traffico, in quanto ad ogni aggiornamento non si scarica nuovamente tutto il database ma solo le ultime modifiche.
Questa massiva distribuzione porta anche a una distribuzione della fiducia: non ci è richiesto di porre la fiducia dell’integrità del dato in un ente singolo ma la fiducia viene distribuita su tutta la rete e noi passiamo da essere solo utenti costretti a fidarsi ad attori principali con la possibilità di verifica indipendente del fatto che “vada tutto bene”.
Immaginate che nella vostra città come unica fonte di conoscenza ci sia una grande biblioteca dove potete documentarvi e pubblicare tutto quello che scrivete , ora se quella biblioteca bruciasse sarebbe sicuramente un problema, e sarebbe un problema ancora maggiore se qualcuno modificasse il contenuto di alcuni libri perchè essendo l’unica biblioteca esistente non avreste possibilità di verificare i dati paragonandoli con altri dati e vi trovereste a pensare... che la terra è piatta.
Dall’esempio si capisce che questo chiaramente non permette al dato di essere distribuito. I nodi client infatti non hanno un sistema per verificare la integrità del dato , e inoltre la stabilità del sistema è accentrata in un unico nodo, se cade quel nodo il dato non è più accessibile.
Se si collegano tra loro vari nodi centrali , ognuno con i sui client si ottiene un database decentralizzato.
Riprendendo l’esempio delle biblioteche, immaginate ci siano molte biblioteche in tutta la nazione, una per regione ’ ad esempio, e che tutte le biblioteche siano collegate l’una dell’altra a cascata da nord a sud . Ecco se la biblioteca di Roma prende fuoco voi avete dei backup e dal Lazio potete andare in Abruzzo ad esempio per consultare dei libri , ma questa rottura lascia fuori sync tutto il sud Italia e per corrompere i libri alla fine ci basta corrompere 20 copie, una per ogni biblioteca di ogni regione e, e voilà…terra piattismo di nuovo.
Questo risolve in parte il problema della distribuzione del dato, in quanto ci sono diverse sorgenti di verità e si risolve in parte la questione della disponibilità del dato in quanto i nodi centrali lavorano a specchio e risolve sempre in parte il problema della immutabilità del dato, fermo restando che basta corrompere un piccolo numero di nodi per modificare il dato presente in tutta la rete.
Se però ogni nodo, quindi letteralmente tutti i partecipanti alla rete (client e server) possiede tutto il dato completamente e lo sincronizza coi nodi circostanti si ottiene un sistema decentralizzato, in quanto non esiste un nodo centrale che funge da unica fonte di verità, ma anche distribuito, in quanto ogni nodo detiene una copia dell’intera collezione di dati e questo risolve alla base il problema della accessibilità del dato e rende estremamente sicura la immutabilità del dato.
È come se , tornando all’esempio, ognuno di noi, quindi ogni singolo cittadino, avesse una biblioteca personale composta dalla copia esatta belle biblioteche degli altri cittadini , in questo caso il dato sarebbe estremamente accessibile in quanto è già nelle nostre mani e in caso di complottisti terra pattisti si potrebbe facilmente verificare la copia di ogni singolo utente per identificare velocemente qualsiasi modifica non prevista e non richiesta.
Oltre ad essere distribuita la Blockchain ha , per conformazione, un'altra caratteristica che ne garantisce l’immutabilita’ : il concetto di blocco. Sì perché Blockchain, che come abbiamo già detto vuol dire letteralmente catena di blocchi, basa tutta la sua struttura sull’essere decentralizzata e distribuita e, per assicurarne l’immutabilità, organizza il dato all’interno del database in blocchi concatenati tra loro: ogni blocco per essere valido deve contenere il numero del blocco precedente , il numero del blocco presente e una specie di codice di verifica , il tutto sotto forma di hash che, semplificando, è una specie di codifica che serve a garantirne l’unicità.
Avendo una visione più chiara di come funziona la Blockchain e delle sue potenzialità e’ facile parlare anche del perchè delinea orizzonti interessanti nel campo business.
Facciamo qualche esempio:
Tutto quello che abbiamo detto fino ad ora sembra il racconto di un mondo futuribile ma esistono già adesso utilizzi della Blockchain che vanno oltre il mercato delle crypto: ad esempio nel mercato finanziario, con la DEFI (decentralized finance) o come strumento per la costruzione di una vera e proprio sistema di identità digitale, sostituendo metodi tradizionali come ad esempio la carta di identità o il codice fiscale o l’anagrafe stesso, o come sistema di verifica della supply chain , garantendo più controllo sui prodotti dal lato dei consumatori e molti molti altri.
Concludendo, crediamo che la blockchain sia un attore principale del futuro che ci attende e crediamo che capirne il funzionamento sia necessario per progettare e sviluppare soluzioni future proof . Speriamo di esservi stati utili!
Ma perchè è così importante?
(Se ti sei perso l'introduzione al metaverso, trovi il video qui)
Parliamo di quella che possiamo definire la spina dorsale del web 3 : la Blockchain.
La Blockchain ha radici più antiche di quello che si pensa, i primi concetti sono infatti stati stesi nel 1982, ma è innegabile che la sua forma matura è quella che viene presentata nel white paper del 31 ottobre del 2008 , giorno in cui Satoshi Nakamoto lancia il progetto Bitcoin.
La Blockchain, semplificando, non è altro che una specie di database: un archivio di dati strutturato in modo da razionalizzare la gestione e l’aggiornamento delle informazioni e da permettere lo svolgimento di ricerche complesse. Ma ha anche altre 3 caratteristiche principali che lo differenziano da altri database : è decentralizzato , distribuito e immutabile.
Per visualizzare meglio questo database il nome ci viene incontro : Blockchain è infatti una parola composta da block (blocco) e chain (catena) quindi letteralmente una catena di blocchi . In questo contesto parliamo effettivamente di informazioni digitali (i “block”) , registrati/scritti in un database pubblico (la “chain”).
I dati sono inoltre suddivisi in 3 parti: transazione (day, time, amount etc), partecipanti (firma digitale degli utenti) ed il blocco per distringuerli tra di loro.
Esistono diversi tipi di Blockchain con diverse caratteristiche create per soddisfare necessità diverse con differenti protocolli come il 721 e il 1155. Ma per capire la Blockchain e il perchè è rivoluzionaria bisogna identificarne i vantaggi nell’uso pratico e le problematiche che risolve.
Decentralizzazione, distribuzione e immutabilità del dato: i vantaggi della Blockchain
Con le metodologie tradizionali tutte le transazioni effettuare vengono registrate e tracciate da un organo unico , o da un gruppo ristretto di enti, i partecipanti semplicemente si fidano dell’integrità del dato (pensate ad esempio ad una banca che registra tutte le transazioni degli utenti, voi se vi accorgete che qualcosa non va potete segnalarlo alla banca, ma non avete un dato indipendente dalla banca, con cui confrontare i dati forniti dalla banca, quindi non vi resta che fidarvi).
Questo metodo è estremamente costoso, perché coinvolge intermediari che addebitano ulteriori costi , è molto inefficiente a causa dei ritardi di esecuzione e molto vulnerabile perché esiste un sistema centrale che custodisce tutti i dati e la modifica o la cancellazione di quei dati , nel caso il sistema non se ne accorgesse, potrebbe non venire nemmeno notata
La Blockchain invece, grazie al protocollo peer to peer, permette di avere un unico database distribuito tra i partecipanti, che rende l’update più veloce, il dato immutabile e il tutto più economico in termini di traffico, in quanto ad ogni aggiornamento non si scarica nuovamente tutto il database ma solo le ultime modifiche.
Questa massiva distribuzione porta anche a una distribuzione della fiducia: non ci è richiesto di porre la fiducia dell’integrità del dato in un ente singolo ma la fiducia viene distribuita su tutta la rete e noi passiamo da essere solo utenti costretti a fidarsi ad attori principali con la possibilità di verifica indipendente del fatto che “vada tutto bene”.
Facciamo un esempio
Immaginate che nella vostra città come unica fonte di conoscenza ci sia una grande biblioteca dove potete documentarvi e pubblicare tutto quello che scrivete , ora se quella biblioteca bruciasse sarebbe sicuramente un problema, e sarebbe un problema ancora maggiore se qualcuno modificasse il contenuto di alcuni libri perchè essendo l’unica biblioteca esistente non avreste possibilità di verificare i dati paragonandoli con altri dati e vi trovereste a pensare... che la terra è piatta.
Dall’esempio si capisce che questo chiaramente non permette al dato di essere distribuito. I nodi client infatti non hanno un sistema per verificare la integrità del dato , e inoltre la stabilità del sistema è accentrata in un unico nodo, se cade quel nodo il dato non è più accessibile.
Se si collegano tra loro vari nodi centrali , ognuno con i sui client si ottiene un database decentralizzato.
Riprendendo l’esempio delle biblioteche, immaginate ci siano molte biblioteche in tutta la nazione, una per regione ’ ad esempio, e che tutte le biblioteche siano collegate l’una dell’altra a cascata da nord a sud . Ecco se la biblioteca di Roma prende fuoco voi avete dei backup e dal Lazio potete andare in Abruzzo ad esempio per consultare dei libri , ma questa rottura lascia fuori sync tutto il sud Italia e per corrompere i libri alla fine ci basta corrompere 20 copie, una per ogni biblioteca di ogni regione e, e voilà…terra piattismo di nuovo.
Questo risolve in parte il problema della distribuzione del dato, in quanto ci sono diverse sorgenti di verità e si risolve in parte la questione della disponibilità del dato in quanto i nodi centrali lavorano a specchio e risolve sempre in parte il problema della immutabilità del dato, fermo restando che basta corrompere un piccolo numero di nodi per modificare il dato presente in tutta la rete.
Se però ogni nodo, quindi letteralmente tutti i partecipanti alla rete (client e server) possiede tutto il dato completamente e lo sincronizza coi nodi circostanti si ottiene un sistema decentralizzato, in quanto non esiste un nodo centrale che funge da unica fonte di verità, ma anche distribuito, in quanto ogni nodo detiene una copia dell’intera collezione di dati e questo risolve alla base il problema della accessibilità del dato e rende estremamente sicura la immutabilità del dato.
È come se , tornando all’esempio, ognuno di noi, quindi ogni singolo cittadino, avesse una biblioteca personale composta dalla copia esatta belle biblioteche degli altri cittadini , in questo caso il dato sarebbe estremamente accessibile in quanto è già nelle nostre mani e in caso di complottisti terra pattisti si potrebbe facilmente verificare la copia di ogni singolo utente per identificare velocemente qualsiasi modifica non prevista e non richiesta.
Oltre ad essere distribuita la Blockchain ha , per conformazione, un'altra caratteristica che ne garantisce l’immutabilita’ : il concetto di blocco. Sì perché Blockchain, che come abbiamo già detto vuol dire letteralmente catena di blocchi, basa tutta la sua struttura sull’essere decentralizzata e distribuita e, per assicurarne l’immutabilità, organizza il dato all’interno del database in blocchi concatenati tra loro: ogni blocco per essere valido deve contenere il numero del blocco precedente , il numero del blocco presente e una specie di codice di verifica , il tutto sotto forma di hash che, semplificando, è una specie di codifica che serve a garantirne l’unicità.
Le potenzialità della Blockchain in ambito business
Avendo una visione più chiara di come funziona la Blockchain e delle sue potenzialità e’ facile parlare anche del perchè delinea orizzonti interessanti nel campo business.
Facciamo qualche esempio:
- La verificabilità , immutabilità e distribuzione dei dati o dei documenti di un'azienda, tramite registrazione all’interno di blockchain risolve alla base alcune delle problematiche che hanno caratterizzato gli ultimi anni , come cryptolocker, ransomware e DOS.
- L’integrazione della Blockchain , ad esempio nella registrazione di contratti, permette anche di aumentare la trasparenza , e conseguentemente il trust di un’azienda, grazie anche agli smart contract.
Tutto quello che abbiamo detto fino ad ora sembra il racconto di un mondo futuribile ma esistono già adesso utilizzi della Blockchain che vanno oltre il mercato delle crypto: ad esempio nel mercato finanziario, con la DEFI (decentralized finance) o come strumento per la costruzione di una vera e proprio sistema di identità digitale, sostituendo metodi tradizionali come ad esempio la carta di identità o il codice fiscale o l’anagrafe stesso, o come sistema di verifica della supply chain , garantendo più controllo sui prodotti dal lato dei consumatori e molti molti altri.
Concludendo, crediamo che la blockchain sia un attore principale del futuro che ci attende e crediamo che capirne il funzionamento sia necessario per progettare e sviluppare soluzioni future proof . Speriamo di esservi stati utili!